
Bernadette Devlin fu eletta in Parlamento per il Mid-Ulster nell'aprile 1969. Aveva solo 22 anni, era la donna più giovane ad aver mai ottenuto un posto alla Camera dei Comuni. Nel '68 era una studentessa di psicologia alla Queens University di Belfast e un membro del People's Democracy Movement. Successivamente sarebbe diventata una delle organizzatrici principali della protesta del 1° gennaio 1969, che trovò la sua Waterloo al Burntollet Bridge fuori Derry. In quel giorno fatidico, la polizia nordirlandese, il RUC (Royal Ulster Constabulary), in collaborazione con la sua forza civile B-Special, attaccò i manifestanti ferendone moltissimi. Migliaia di persone si riunirono in Guildhall Square per salutare i sopravvissuti sanguinanti. Nella città si accesero molti scontri e nelle prime ore del mattino la polizia invase il Bogside picchiando tutti quelli che incontrava e rompendo le finestre al suo passaggio. Il 19 aprile ci fu una battaglia campale con la polizia. Sammy Devenney fu picchiato dal RUC in casa propria e più tardi morì per le ferite riportate. Lo stesso mese Bernadette fu eletta. Lusinghe ed elogi si trasformarono presto in rabbia quando lei prese parte alla battaglia del Bogside il 12 agosto di quell'anno, andando contro ciò che ci si aspetta da una parlamentare. Come i loro colleghi parigini, gli studenti nordirlandesi, specialmente quelli della Queens University di Belfast, si consideravano la falange intellettuale della confusa classe operaia. Erano comunque abbastanza sensibili da identificarsi con la crociata di King, ancora troppo incentrata sulla realtà per riconoscerne i problemi, e al tempo stesso troppo distaccata da essere in grado di riflettere intelligentemente su ciò che poteva essere fatto per cambiare le cose. Meno di una settimana dopo la formazione del PD (People’s Democracy - Democrazia del Popolo) cominciarono i preparativi per la prima marcia per i diritti civili a Derry, in Duke Street, vicino alla stazione ferroviaria nel Waterside. Ma non ebbe mai luogo. La notte prima della marcia la NICRA (Northern Ireland Civil Rights Association - Associazione per I Diritti Civili dell'Irlanda del Nord) voleva annullarla perché il Ministro dell'Interno William Craig aveva emesso un divieto e sembrava certo che ci sarebbe stato uno scontro violento. Dopo molte discussioni si decise di procedere. Accadde l'inevitabile. La polizia, che aveva schierato 130 uomini, si scagliò sulla colonna dei manifestanti senza essere stata provocata. Cento manifestanti su quattrocento furono portati all'ospedale e circa altri cento ricevettero cure in altri luoghi. Le cifre ufficiali parlano di quattro poliziotti feriti e settantasette civili. Altri ancora furono colpiti da due idranti mentre cercavano di attraversare il ponte. Era la prima volta che gli idranti venivano usati a Derry. I tafferugli aumentarono quando le voci di ciò che era accaduto raggiunsero il Bogside e gli scontri continuarono fino alle prime ore del mattino seguente. Le foto del RUC in azione furono pubblicate dalla stampa di tutto il mondo e il Governo britannico dovette sopportare una forte pressione da varie parti che gli chiedevano di avere un ruolo più attivo nel controllo delle sei contee nordirlandesi. L'imminente battaglia del Bogside avrebbe fornito la spinta necessaria per procedere in quella direzione e Bernadette Devlin avrebbe avuto un ruolo fondamentale in questo evento e in quelli successivi. Prima dell’annuale marcia degli Apprendisti del 12 agosto 1969 a Derry, i cattolici moderati avevano chiesto di bandirla. Dopo le brutalità della polizia in Duke Street e Burntollet era chiaro a tutti che la parata sarebbe stata più provocatoria che mai. La notte dell’11 furono costruite le barricate nel Bogside equipaggiate dai repubblicani e dalla neonata Citizens Defence Association (Associazione per la Difesa dei Cittadini). Si stava preparando la scena per la battaglia del Bogside. La battaglia iniziò alle 4 del pomeriggio e durò per 2 giorni. Era tutto un lancio di lacrimogeni, sassi, molotov e barricate. Sia i giovani che gli anziani presero parte agli scontri. Arrivavano camion con mattoni, i bambini correvano con addosso le maschere antigas e casse di bottiglie. Il gas era ovunque. Per anni, fino ad oggi, la gente si è lamentata per i suoi effetti. Si dice inoltre che quel giorno tutti gli uccelli lasciarono Derry e non tornarono più. In tutto ciò, la neoeletta parlamentare del Mid-Ulster guidava le sue "truppe" attraverso un megafono. La sua famosa foto in cui lei distrugge una lastra di pietra avrebbe fatto il giro del mondo. "Tiratele forte e tiratele dritte!", urlava. Funzionò. La polizia si ritirò. Poi arrivarono i B-Special armati fino i denti. La folla comprese che si faceva sul serio e una calma snervante scese improvvisamente. Dopo si scoprì che l’esercito britannico, come la cavalleria venuta a liberare i coloni americani dalla violenza degli Apache, era diretta verso il ponte. I "Boggies" avevano vinto. Stando a Bernadette, l´esercito arrivò non perché l´allora Primo Ministro nordirlandese Chichester-Clark l’aveva ordinato, ma perché l’idea di un esercito privato autodefinitosi B-Special urtava la sensibilità del Primo Ministro britannico Harold Wilson. I Bogsiders, in ogni caso, erano felici di vederlo quel giorno, anche se i più saggi tra loro, tra cui Bernadette, sapevano perfettamente che la calma non sarebbe durata. Presto le truppe furono viste come agenti che proteggevano un Governo di parte che avrebbe dovuto, per legge, essere sospeso, essendo chiaramente un´istituzione non funzionante. Il Bernadette Mural è anche un omaggio al ruolo vitale giocato dalle donne nella lotta per i diritti civili. La prima idea che venne al trio era quella che era arrivata ai giornali di tutto il mondo, la celebre fotografia di Bernadette che distrugge la lastra di pietra. All'epoca William si trovava a non più di due metri da lei. Ricorda: "La cosa che notai fu che la stampa era ovunque. Eravamo su un palcoscenico." Decisero invece di dipingerla come una leader, che è il modo in cui è sempre stata ricordata. "Bernadette al megafono" fu l’immagine scelta. "Fu il primo murale a colori che facemmo", dice Tom. "E dovemmo lavorare con foto in bianco e nero di qualità molto bassa." Aggiunge Kevin: "È un po´ speciale per questo motivo. La incontrammo successivamente e lei scrisse un brano per il nostro primo libro. È una donna eccezionale."
"Questo murale fu una sfida per noi perché fu il nostro primo murale a colori ed ero orgoglioso di come avevamo usato il motivo triangolare. La superficie in mattoni ci ha dato problemi, ve lo assicuro!" (William)
"Questo murale fu una sfida per noi perché fu il nostro primo murale a colori ed ero orgoglioso di come avevamo usato il motivo triangolare. La superficie in mattoni ci ha dato problemi, ve lo assicuro!" (William)
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